2015
Anche oggi è Natale
26 dicembre
"Natale 2015
Il loro nipote P. ha subito un grave incidente con il suo taxi nel maggio del 2014 e da allora sono state tante le ricadute, i mesi passati immobile a letto colmo di tubi, tubini, sonde e sondini intercalati da piccoli miglioramenti e ricadute, tutto aggravato dal grande dolore per la perdita della mamma. Noi non abbiamo potuto fare altro che stare vicini a tutta questa grande famiglia, una delle nostre figlie ha dato loro qualche indicazione per il recupero motorio e l’altra ha sfornato alcune torte al cioccolato che hanno contribuito a dare un poco di forza a P. e che avrebbero resuscitato anche un morto.
Ormai vicini a questo Natale, P. si sta riprendendo e migliora a vista d’occhio, le speranze per un importante recupero sono tornate buone, l’ottimismo si percepisce.
All’interno c’erano anche cinquecento euro che noi vi doniamo con tutto il cuore.
Bruna e tribù
Canto di Natale
23 dicembre
Carissimi,
è bello poter aspettare di nuovo il Natale; nei continui cambiamenti d’umore, climatici, tecnologici è una fortuna avere punti fermi, date simboliche, eventi che si ripetono.
Il Natale è un “centro di gravità permanente”, ogni volta una sorpresa diversa, una riflessione inaspettata; non ho più lo stupore infantile, ora è lo stupore di chi sa che la vita è un dono, che incontrare le persone, ascoltarle, guardarle negli occhi, essere accolto, accettare sorrisi e lacrime è un dono, è un dono quotidiano.
C’è un giorno speciale in cui tutto questo diventa manifesto. Ci stiamo preparando al Natale, ieri la consueta festa d’auguri con i genitori dei bambini e la chiusura dei tre centri, oggi riposo preparazione di cene e pranzi, come sempre all’insegna della semplicità.
Dalla “casa con le ali” un CANTO DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO, le parole della canzone sono nei vostri cuori..
Bruna e tribù
Alcune semplici riflessioni dopo un Novembre con la Nyumba Ali
17 dicembre
Dopo 5 anni di studio, anche sulle disabilità, e dopo aver visto tanti bambini disabili nei periodi di tirocinio e nelle nostre vite, arriviamo in Tanzania (io, Paola, per la prima volta e Irene per la seconda) e ci stupisce la gioia dei bambini della Nyumba Ali.
Sono bambini che vivono in condizioni peggiori delle nostre, che hanno difficoltà motorie gravi e spesso anche cognitive, eppure su una cifra ipotetica di 20 bambini 1 solo si lamenta e tutti gli altri sorridono e sono felici.
Sorge spontanea una domanda: perché ci stupisce la loro gioia? Forse perché da noi spesso non è così? Crediamo che, in Italia, questo sia dovuto ad un’eccessiva preoccupazione delle famiglie che spesso sono insoddisfatte dei servizi e i figli, come ben sappiamo, assorbono le ansie e i vissuti dei genitori.
Qui invece i centri dell’associazione sono delle isole felici in cui finalmente a questi bambini è stata restituita la dignità di esseri umani e il permesso di uscire allo scoperto. Lo scopo è dare loro autonomia e permettergli di trovare un loro posto in una società che non li considera parte integrante di essa.
In negativo, invece, ci lascia spiazzate il modo in cui la gente del luogo ci guarda quando giriamo con le ragazze della casa (Marge, Ageni e Viky). I loro sguardi sono stupiti, impauriti…indescrivibili, quando a noi, al contrario, viene spontaneo accoglierle e volerle bene fin dal primo momento. Dovremmo cogliere ciò che c’è di positivo da una parte (meno ansia) e dall’altra (più accoglienza) dando così vita ad un contesto, sicuramente utopico, ma crediamo efficace.
Paola & Irene
Pillole dalla giornata internazionale della disabilità
6 Dicembre
Carissimi,
ecco a voi un breve filmato sulla nostra giornata internazionale della disabilità.
Buona Visione
Bruna
Colpi d'ala che portano in alto...
26 Novembre
Sono davvero felice di come ho trovato i due centri che ho visto nascere e crescere e di come sta decollando il centro nuovo (contestualizzate questa frase all’interno dei problemi e del folklore locale). Bimbi notevolmente migliorati nell’aspetto motorio,
cognitivo, ma soprattutto nell’ambito delle autonomie (vestrirsi, svestirsi, continenza urinaria, lavare panni, mangiar da soli..), dade molto più propositive, motivate, opportune nella scelta degli esercizi, delle attività, nel comprendere i bisogni dei bambini (permane la tendenza al riposo pomeridiano, ovvero: dopo pranzo, se non richiamate, non si fa più niente).
Per la prima volta però mi sento in dovere di fare un appello: l’avviamento del centro nuovo ha portato i costi alle stelle: i bimbi sono raddoppiati (ora sono 59), vengono tutti i giorni e non a giorni alterni, il personale nuovo assunto, i trasporti, il mangiare…Ho sempre pubblicato foto di bimbi belli e sorridenti e mai ho sentito il bisogno di chiedere perché tutto sembrava equilibrato, questa volta sono rimasta davvero colpita da quanto sia cresciuta la Nyumba ali e dei costi che necessita. Non voglio certo mandarvi foto di bimbi disabili nelle loro capanne o nei cortili denutriti e pieni di mosche perché sporchi e immobili con qualche frase del tipo “questo bimbo ha bisogno di te” o “aiuta questo bimbo ad avere un domani”, le storie strazianti le abbiamo sempre raccontate per rendervi partecipi, per meglio descrivere la realtà locale, non di certo per raccogliere soldi…ma in questo momento storico c’è bisogno dell’aiuto di ognuno di noi, ingegnamoci, ci servono altri colpi d’ala.
Giulia Fisio
Pomerini e tanto altro...
15 Novembre
POMERINI
La responsabile del centro ci ha abbandonati da un momento all’altro con un SMS e le tre dade, da Gennaio, si autogestiscono.



Ritorno a casa...
11 Novembre
Dalla stimolante curiosità dalla prima volta negli anni la sensazione del viaggio è lentamente trasformata in una piacevole sensazione di tornare a casa.
Le Dade hanno accolto me e mio babbo con canti e balli in pieno stile locale, ecco alcune foto...
Il primo mese di Cristina: sulle tracce di Francesco e il sultano
2 novembre
E' ormai trascorso un mese, la vita in solitaria che all'inizio mi sembrava tanto lenta è trascorsa velocemente. In questo mese ho vissuto esperienze belle e brutte.
Ho imparato a conoscere meglio le operatrici con cui collaborerò questi mesi, donne determinate, fiere del lavoro che fanno, che hanno imparato a chiedere le cose senza cercare sotterfugi per ottenerle.
Ho conosciuto finalmente Adam, il prezioso braccio destro di Bruna, che sinceramente credo sia prezioso davvero. L'ho osservato attentamente in questo mese, cercando quasi in modo ossessivo di beccarlo in fragrante, di trovargli un difetto, di trovare la falla in questo ragazzo che sembra troppo occidentale nel modo di lavorare per essere tanzaniano. Mi sono dovuta ricredere, è bravo con i genitori, con i bambini, con le autorità locali...certo, per scrivere l'ODG dell'incontro di sabato con i genitori ci ha impiegato una mattinata intera, ma non si può avere tutto dalla vita! la fretta non è di questo mondo!
Ho gioito nel vedere gli occhi luminosi di una nuova ragazza che viene al centro, felice dei piccoli risultati che raggiunge ogni giorno con i suoi amici nel nostro nuovissimo laboratorio creativo.
E mi sono sentita orgogliosa di collaborare con questa associazione quando è uscito l'articolo sul libro di Zawadi sul giornale, ma anche molto più semplicemente quando mi sono concessa di restare a giocare con i bambini del centro di Ngome, tralasciando gli impegni che avevo.
Poi ho visto e sentito cose meno belle: un ospedale in cui il dottore non poteva operare, prima perché non aveva una siringa, poi perché era il momento della sua pausa, poi perché noi non avevamo telefonato prima di andare...ma alla fine l'insistenza di Adam ha vinto.
Ho scoperto che viene fatta una selezione speciale per le operatrici delle accettazioni degli ospedali di tutto il mondo, se non sono scontrose e sgarbate e possibilmente lavative non possono essere assunte. Ecco qua in Tanzania a queste caratteristiche si aggiunge la corruzione: l'operazione costa 60.000 scellini e io te ne chiedo 70.000....ed anche in questo caso la paziente “incazzatura” di Adam ha vinto.
Poi ho sentito suggerimenti ambigui che mi hanno lasciata perplessa, come il consiglio dato da un medico ad una nostra dada che doveva portare il figlio a far operare a Dar, che le ha suggerito di pagare 2000 scellini ogni volta che un medico o un infermiere la facevano attendere troppo, approfittandosene del fatto che la gente che non è di Dar è più "timida"e quindi rimane ad aspettare in silenzio senza protestare ore eterne. La nostra dada non ha pagato, risultato ha dovuto aspettare 3 giorni per sentirsi dire che il bambino verrà operato il prossimo mese.
Ho litigato con una guardiana che dormiva tutto il giorno e litigherò domani con uno zio che si permette di fare commenti improbabili sul lavoro che svolgiamo.
Insomma gioie e dolori di un quotidiano che è straordinario!
Ho cercato in questo mese di seguire il consiglio di un amico che mi ha detto di essere come San Francesco quando è andato dal sultano, senza pregiudizi, senza la supponenza di voler cambiare l'altro, con rispetto assoluto, nell'accoglienza dell'altro, anche quando non lo capiva.
Io mi sforzo, ci provo, ma la strada da fare è ancora tanta!
Cri
Gli artigiani della Nyumba Ali
10 Settembre
la nostra Maestra Marisa, tornata da noi per le vacanze estive, ha pensato che per alcuni bambini fosse giunto il momento di cambiare attività e ha preparato dada Tumaini ad un nuovo lavoro da fare a Ngome: un laboratorio artigianale che produce cartapesta, cartamano, biglietti da visita, collane e braccialetti.
Bruna
Il progetto in collaborazione con IBO per l'inclusione scolastica dei minori con disabilità
24 Agosto
Il progetto
L'intervento intende accrescere le competenze e le conoscenze degli insegnanti, sensibilizzare le famiglie e le comunità rurali del distretto di Iringa e, parallelamente, promuovere i diritti dei disabili e l'educazione interculturale in Emilia-Romagna. Le attività previste comprendono formazioni e scambi di buone pratiche tra l'Italia e la Tanzania, piccoli lavori di adeguamento strutturali presso le scuole tanzaniane, doposcuola, visite domiciliari, animazione nei villaggi, laboratori nelle scuole di Ferrara ed un seminario a Bologna.
Il progetto è promosso da una rete di 4 realtà emiliano-romagnole (ONG IBO Italia, Associazione Nyumba-Ali, Comune di Ferrara e la ditta Didacare s.r.l.), ed è co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna grazie alla L.R. 12/2002 a favore degli interventi per la cooperazione internazionale, la solidarietà e la promozione di una cultura di pace tra i popoli.
Con una missione in loco e un corso per insegnanti locali, inizia la prima fase delle formazioni previste nel progetto "Inclusione scolastica dei minori disabili nel Distretto di Iringa in Tanzania" promosso da una rete di realtà emiliano-romagnole e co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
Dal 18 al 22 maggio 2015, un esperto dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara, il dott. Francesco Ganzaroli, sarà docente di un corso per insegnanti tanzaniani sull'uso della Comunicazione Aumentativa Alternativa per l'inclusione scolastica. Coadiuverà la realizzazione del corso la dott.ssa Miriam Arensi che in passato ha svolto un anno di Servizio Civile con IBO Italia proprio ad Iringa.
A seguire, dal 25 al 29 maggio 2015, si terrà una importante sessione di formazione per dipendenti delle scuole che si occupano di assistenza, cura e riabilitazione di bambini con disabilità. Il corso sarà tenuto dalle operatrici esperte del Centro Nyumba-Ali di Iringa.
Le due attività di formazione aprono i battenti al progetto di cooperazione della durata di 12 mesi e che ha come scopo la promozione dell'inserimento scolastico nella scuola primaria dei bambini con disabilità in Tanzania e, parallelamente, la sensibilizzazione rispetto ai diritti delle persone con disabilità e l'educazione interculturale in Emilia-Romagna. A questa prima fase seguiranno altre attività di formazione, scambi di buone pratiche, lavori di adeguamento strutturali presso le scuole tanzaniane, laboratori nelle scuole di Ferrara e un seminario a Bologna.
Il progetto è promosso da una rete di 4 realtà emiliano-romagnole (IBO Italia, Associazione Nyumba-Ali, Comune di Ferrara e la ditta Didacare s.r.l.), ed è co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna grazie alla L.R. 12/2002 a favore degli interventi per la cooperazione internazionale, la solidarietà e la promozione di una cultura di pace tra i popoli.
Il progetto "Inclusione scolastica dei minori disabili nel Distretto di Iringa in Tanzania" è frutto di una conoscenza e di una collaborazione poratta avanti da diversi anni fra IBO Italia, Nyumba Ali e Comune di Ferrara, anche grazie alla presenza di volontari IBO in Servizio Civile e dei Campi di Lavoro e Solidarietà ad Iringa e Pomerini.
La festa nel nuovo centro la racconta Giulia C.
16 Agosto
Si può rimanere incantati, si può rimanere affascinati, rapiti, stupiti, rattristati, commossi, colpiti la prima volta in Africa. La prima volta in Tanzania. La prima volta ad Iringa. La pima volta a Nyumba Ali.
Sì, può succedere. E mi è successo.
I colori, sapori, suoni e folclore africano erano tutti lì, intorno al terzo nuovo centro di Nyumba Ali, uno dei tanti passi in avanti di Mama Bruna e Baba Lucio ed il “loro mondo” per cambiare il mondo in cui noi tutti viviamo.
La festa d’inaugurazione è stata un grande cuore pulsante i cui battiti erano scanditi dai canti e balli delle dade ed Adam e dei bimbi della Nyumba Ali, veri protagonisti della giornata. E’ stata la festa di chi sa condividere gioie e dolori dei bimbi speciali che Nyumba Ali sa vedere come “doni” e che ci ha insegnato a vedere come tali. E’ stata la festa delle dade e del loro impegno ed entusiasmo nell’organizzazione perfettamente tanzaniana della giornata, che ci hanno fatto trovare cibo delizioso preparato con cura ed amore. E’ stata la festa baciata dal sole più dolce che il periodo permette ed il cielo in quel fazzoletto di terra si è colorato del viola e giallo dei festoni con cui le dade hanno adornato il cortile.
Il calore, l’affetto e la presenza dei tanti amici, invitati e genitori dei bambini hanno completato la magia.
Ho visto sorrisi, quelli veri, che nascono dal profondo del cuore e le lacrime che sgorgano dalla commozione più pura ascoltando le parole tratte dal libro di Zawadi. Ci ha ricordato le difficoltà del vivere da disabile in questo Paese e dei sacrifici che la sua mamma ha dovuto fare per lui, prima di incontrare l’aiuto prezioso che Nyumba Ali gli ha saputo dare.
Un momento speciale è stato segnato dallo spettacolo di giocoleria del mazingaombwe Federico. Mi sono divertita a fotografare i volti estasiati e sorpresi del pubblico numeroso, illuminati dalle risate di divertimento e di partecipato entusiasmo che scaturivano quando.
Federico coinvolgeva i bambini arrivati dal quartiere per ammirarlo o manipolava 3 cappelli al ritmo di una canzone di Micheal Jackson. Quei sorrisi, quello stupore, come di chi sperimenta qualcosa per la primissima volta, mi resteranno sempre dentro.
La bellissima struttura del nuovo centro, dotata di un ufficio, una grande palestra equipaggiata, scuoletta, appartamentini residenziali non sarebbe nulla senza quel cuore pulsante.
E quel cuore c’è. Io l’ho visto.
Giulia Carrozza