29 Ottobre | |
Carissimi Vorrei raccontarvi di Alessandra, Valeria, Sabrina, Chiaraluna,Marco, Silvia,Francesco, Federico, Giulia La Kwanza, Giulia Fisio, Cristina, vorrei raccontarvi di un inverno ricco di incontri, di idee, di progetti . E’ iniziato con Alessandra, volontaria Ibo, che ha organizzato il lavoro nel centro diurno, incominciato il percorso di formazione delle dade e insegnato la ricetta della pizza in teglia. Sabrina e Chiaraluna hanno proseguito il percorso formativo delle dade, oggetto della loro tesi, assistite dalla grande esperienza ,e dal grande cuore, di Valeria; da loro abbiamo imparato non solo le parole tecniche. Marco e Silvia hanno sperimentato, per la prima volta a Iringa, un corso d’aggiornamento di matematica e fisica per insegnanti: niente lezioni frontali, frasi da copiare e da ripetere a memoria ma esperimenti , problemi , riflessioni , domande senza le risposte da segnare con una crocetta. Francesco, figlio di Silvia e Marco, è stato un prezioso compagno di giochi per Ageni , un simpatico aiutante di Federico , un attento estimatore di Viki e un ritorno all’adolescenza per me . Potete vedere le imprese federichiane su you tube (cercate nyumba ali o video di Baba Twiga), le immagini vi faranno intuire il significato del suo soggiorno nella Nyumba Ali. Giulia La Kwanza è ritornata per regalarci amicizia, affetto e per aiutarci a capire il grande mistero di Viki, la difficile esistenza di Ageni e il mondo interiore di Mage, il suo aiuto non viene dallo studio ma dalla capacità di condividere il nostro quotidiano. Giulia Fisio ritornata dopo un anno per vedere i progressi dei “suoi bambini”, ha completato l’impostazione del centro che aveva iniziato l’anno scorso redigendo tutte le schede, bagaglio prezioso per il lavoro futuro, travolgendoci tutti quanti col suo entusiasmo. E l’inverno si è chiuso con Cristina tornata dopo un anno di servizio civile presso ALM, Cristina che assieme a Elena, l’anno scorso ha messo in piedi lo spettacolo teatrale Upinde wa mvua,è ritornata per vedere gli sviluppi del centro che ha visto nascere e per raccogliere materiale da proporre per la tesi magistrale. Un inverno con la tavola allungabile , spaghetti e pizze per consolare stomaci poco amanti di polenta e fagioli , una tavola luogo di incontro e di risate e di giochi e di progetti per rivoluzionare il nostro ( e il vostro) mondo. Un inverno da ricordare. Un abbraccio |
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22 ottobre 2009 | |
Viki parla In un pomeriggio di ottobre Viki si esibisce in un lungo discorso |
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7 ottobre | |
Zawadi Zawadi scrive il suo nome e quello della madre su una tavoletta-tastiera. |
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Carissimi Tutti voi conoscete Zula , la guardiana diventata dada nel centro diurno ; Zula , protagonista della storia di una gravidanza “invisibile”, è stata una presenza costante nella nostra vita africana. Giovedì scorso mi ha telefonato la sorella dicendomi che Zula non poteva venire a lavorare perché doveva andare alla polizia e poi all’ospedale. Polizia? Ospedale? Le parole in swahili sono inconfondibili, non avevo capito male, ma ancora mi sfuggiva il senso, è caduta come sempre la linea (in realtà chi telefonava non aveva più credito), ho richiamato e ho avuto i particolari : durante una lite, scaturita perché il marito si rifiutava di contribuire al mantenimento dei figli, è stata colpita con il macete alla mano destra. Zula è stata ore nella sede della polizia (secondo la legge locale prima d’andare all’ospedale bisogna fare la denuncia alla polizia), ore all’ospedale prima di essere medicata e alla fine della giornata aveva preso la decisione di lasciare il marito. Ma… c’è sempre un ma : il padre della donna deve essere d’accordo, in un certo senso deve “ riprendersi” la figlia e se il padre non è d’accordo è garantita l’esclusione sociale. “Bisogna rispettare le abitudini , non va bene intervenire con modalità estranee alla cultura locale, bisogna avere pazienza …” e mentre aspettiamo , rispettiamo e pazientiamo le donne sono picchiate, annullate e i bambini diventano merce. In questo caso il padre ha difeso la figlia e ora Zula con il piccolo Cristian vive con la mamma di Happy: nascerà il centro delle mamme di Nyumba Ali? Storie normali di donne normali, storie di violenza , di sofferenza, di annullamento e, forse, l’unico modo per sopravvivere è chiudere il cuore e la mente, cancellare sentimenti e preoccuparsi di non perdere la strada che tutti dicono essere giusta. Un abbraccio |
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20 agosto | |
Grazie a Federico Benuzzi, Iringa è diventata più allegra. Guardate su you tube la seconda puntata della passeggiata in monociclo Un abbraccio a tutti Bruna |
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13 agosto | |
Carissimi https://youtu.be/1H5IPt9Lzco Un abbraccio a tutti Bruna |
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27 luglio | |
Carissimi Alcuni lunedì fa abbiamo portato tutti i bambini del centro, accompagnati mamme e nonne, a prelevare il sangue per il controllo HIV. Che spettacolo quel pulmino che scaricava tutti quei bimbi chiaramente diversi dagli altri bimbi, che spettacolo la fila davanti all'ambulatorio. Urla di paura e gli infermieri che non sapevano come fare con un bimbo che non parla , non cammina e non comanda gli arti e poi il ritorno a casa per quelli più piccoli e la solita giornata nel centro per gli altri. Nessun bambino è seriopositivo, i risultati mi sono stati consegnati al pomeriggio accompagnati da "stai tranquilla , sono tutti sani". E se uno fosse stato ammalato? Probabilmente l'avrebbe saputo tutta la città, la privacy è parola che qua non esiste. E' stata da noi Alessandra , volontaria IBO che ha continuato la formazione delle dade e il lavoro con i bambini; è stata una presenza serena, attenta, coinvolta in ogni momento della giornata; siamo andati con lei al Parco Ruaha e ci siamo goduti una giornata tra zebre e giraffe. Il lavoro di formazione prosegue con Chiaraluna e Sabrina , le due laureande in fisioterapia dell'Università di Firenze e con Valeria tutor straordinaria. Sabato arriverà Federico per regalare sorrisi di gioia con la giocoleria, il 12 agosto le due Giulie ( attendiamo da un anno il loro ritorno). |