Siamo la Nyumba Ali, "casa con le ali" in lingua swahili, una giovane associazione nata a Bologna e cresciuta sulle fondamenta di una casa famiglia costruita a Iringa nel sud della Tanzania.

2012 - Secondo trimestre

2012 - Secondo trimestre

Indovina indovinello

mercoledì 27 giugno 2012

perche' ieri ero a casa da sola con le ragazze? Erano tutti in gita...giornata meravigliosa

Il tempo passa e l'uomo non se ne avvede

martedì 26 giugno 2012

Sono passati giorni e giorni senza che me ne accorga. Qualcuno sostiene che il tempo in Africa e' diverso da quello misurato in Europa , non so se qua gli orologi non rispettino le leggi newtoniane-eistaniane , non so se il tempo psicologico sia un'invenzione per scrivere tesine , so che le ore sembrano accumularsi in un punto e poi sparire lasciando solo una traccia labile. Cosa e' accaduto in questo periodo? Sono venuti dei bambini nuovi, abbiamo ricevuto le solite visite dei servizi sociali e in una di queste c'erano degli studenti universitari di Dar ( scienze sociali) in tirocinio a Iringa. Siamo un esempio da esibire tacendo che la collaborazione e'a senso unico. Ageni ha terminato i compiti in classe e ora e' in vacanza per una settimana; ho ritirato il report di questi sei mesi di scuola : due compiti scritti per ogni materia , di cui uno per ogni materia e' stato fatto al pomeriggio fuori orario scolastico . Non ho capito come gli insegnanti riescano a non fare praticamente nulla, anche se la giornata scolastica e' dalle otto del mattino alle due e quaranta del pomeriggio con ( ufficialmente...) mezz'ora d'intervallo e non ci sono interrogazioni, assemblee di classe e d'istituto, scioperi , occupazioni e attivita' extra previste dal POF . Oggi sono a casa da sola con le tre ragazze , mi godo un po' di silenzio e di relax, ho chiuso il portone con il lucchetto e vi scrivo ascoltando, assieme a Mage , Ageni , Viki, musica tanzaniana a volume forse un po' troppo alto . Perche' sono da sola? Ve lo diro' domani o quando mi ricordero' di avervi lasciato con una domanda senza risposta.

Niente di nuovo nella Casa con le Ali

lunedì 11 giugno 2012

E si ricomincia la settimana . E' rientrata Sarome da Pomerini ; Giulia e Irene sono andate a Pomerini ; Maria e' andata all'ospedale a far circoncidere il figlio ; una nuova dada di nome Sara sta cercando di capire qualcosa su come ci si prende cura dei bambini disabili nel centro. Ageni ogni giorno si esibisce in due compiti in classe e ogni giorno nella sua scuola si distribuiscono botte a chi parla swahili; Viki ha il raffreddore e anch'io smoccolo , Mage continua a dire bugie , Lucio macella carne. Niente di nuovo nella casa con le ali

Sopruso, ingiustizia. prevaricazione

giovedì 7 giugno 2012

Ieri sera sono andata a cena, da sola, a casa di Sara , cena per sole donne col comune denominatore di essere amiche di Sara , cibo italiano di grande qualita', lingua comune inglese ( ahime'), donne da varie parti del mondo . A parte il piacere di gustare, a Iringa , vitello tonnato, gnocchi alla romana, melanzane alla parmigiana , pollo alla cacciatora , pizza , insalata , bigne'e pasticcini accompagnati da chiacchiere rilassanti , io avevo un motivo segreto per rendere ancora piu'speciale la serata : mi ero convinta che il giorno dopo ( cioe' oggi) il giudice avrebbe finalmente emesso la sentenza sull'adozione della Viki e volevo festeggiare in anticipo . Oggi la seduta e' durata due secondi , il tempo di rimandarla a fine mese anche se l'ultima volta il giudice aveva detto che si doveva concludere l'iter al piu' presto; nel corridoio l'avvocato ha sostenuto, come sempre, che la prossima volta sarebbe stata l'ultima. Come raccontarvi il misto di rabbia, di senso d'impotenza, d'indignazione, di stanchezza? il sentirsi meno di zero ,senza diritti e senza neppure la possibilita' di reclamare se non il rispetto umano, almeno quello della legge . Sappiamo che la strada e' la solita : pagare , ma rispettiamo Viki e non possiamo trasformarla in un oggetto e ugualmente rispettiamo la nostra storia personale e non possiamo buttarla nella spazzatura. E vi prego di non scrivermi citando i mille casi di non funzionamento della giustizia nel mondo intero , il fatto che un sopruso sia ripetuto mille volte non lo rende mille volte meno grave e non lo trasforma in una cosa giusta .Mal comune non e' mezzo gaudio, per me e',e resta, male . Un sopruso , un'ingiustizia , una prevaricazione restano in ogni modo cancri della societa' e un corrotto e' un corrotto, sotto qualunque cielo e con qualunque colore della pelle . Seguo sul web il movimento degli Indignati , non so se sia un politicamente corretto o giusto o proficuo , so che indignarsi e' un diritto e io sono indignata.

Pomerini

6 giugno 2012

Carissimi 
se da un villaggio vi avessero portato alcuni bambini disabili bisognosi di attenzione e di esercizi riabilitativi, voi cosa avreste fatto ?
E se nel villaggio vivesse un frate francescano italiano davvero scalzo , un concentrato di letizia, organizzazione, pazienza e amore, voi cosa fareste? 
E se nel villaggio ci fosse un’associazione locale e una giovane onlus italiana che stanno costruendo un centro sociale- ostello – dispensario voi cosa fareste? 
E se fosse stato presente il presidente della vostra associazione ,che divide col frate francescano l’origine mantovana e con voi il pizzico di follia che e’ alla base di tutti i vostri progetti , voi cosa avreste fatto? 
Sono certa che anche voi avreste mescolato pensieri con desideri , sogni con realta’ e che avreste trovato soluzioni che noi non abbiamo neppure intravisto ; noi abbiamo semplicemente pensato che non si potevano ignorare i bambini del villaggio, che la letizia francescana fosse una garanzia , che condividere un progetto con altre associazioni era una nostra caratteristica e che le proposte di chi e’ nato nella terra della sbrisolona sono da prendere sempre in considerazione.

 

Abbiamo pensato anche altre cose apparentemente piu’ serie e pensiero su pensiero, progetto su progetto nel villaggio di Pomerini e’ nato il secondo centro diurno Nyumba Ali.
Dalle chiacchiere davanti ad una tazza di caffe’ alla realizzazione sono passati solo dieci mesi; siamo stati zitti per una sorta di pudore e di scaramanzia , ma anche per non sentirci dire che siamo proprio matti e con noi e’ matto tutto il consiglio direttivo della Nyumba Ali . 
Mercoledi’ trenta maggio abbiamo portato a Pomerini materassi , seggioline, giochi , Giulia e Irene e abbiamo aperto il centro diurno , in mezzo al cantiere che prosegue nella costruzione del centro sociale-ostello-dispensario. 
Dada Frida, che abita nel villaggio e che ha frequentato il corso di formazione , sara’ la nostra operatrice , le ragazze in servizio civile e le nostre dade che si alterneranno soggiornando a Pomerini finche’ il centro non volera’ da solo . 
Abbiamo iniziato con sei bambini , tre materassi , tre seggioline , giochi ; le pareti sono spoglie e su tutto regna l’odore della vernice fresca; andremo avanti avendo chiara la meta ma non il percorso.
Sono con noi in questa nuova avventura l’associazione tanzaniana Mawaki , l’onlus italiana Smile to Africa e tutti coloro che vorranno volare col pensiero e con il cuore nel nuovo centro con le ali .
Un abbraccio a tutti 
Bruna

Scosse

martedì 5 giugno 2012 

Mi sembra che anche le mie parole siamo state scosse, non riesco a raccontare. Sono vicina, purtroppo solo col pensiero, alla mia terra martoriata e spero che domani sia davvero un altro giorno

Sono indignata

giovedì 7 giugno 2012 

Ieri sera sono andata a cena, da sola, a casa di Sara , cena per sole donne col comune denominatore di essere amiche di Sara , cibo italiano di grande qualita', lingua comune inglese ( ahime'), donne da varie parti del mondo . A parte il piacere di gustare, a Iringa , vitello tonnato, gnocchi alla romana, melanzane alla parmigiana , pollo alla cacciatora , pizza , insalata , bigne'e pasticcini accompagnati da chiacchiere rilassanti , io avevo un motivo segreto per rendere ancora piu'speciale la serata : mi ero convinta che il giorno dopo ( cioe' oggi) il giudice avrebbe finalmente emesso la sentenza sull'adozione della Viki e volevo festeggiare in anticipo . Oggi la seduta e' durata due secondi , il tempo di rimandarla a fine mese anche se l'ultima volta il giudice aveva detto che si doveva concludere l'iter al piu' presto; nel corridoio l'avvocato ha sostenuto, come sempre, che la prossima volta sarebbe stata l'ultima. Come raccontarvi il misto di rabbia, di senso d'impotenza, d'indignazione, di stanchezza? il sentirsi meno di zero ,senza diritti e senza neppure la possibilita' di reclamare se non il rispetto umano, almeno quello della legge . Sappiamo che la strada e' la solita : pagare , ma rispettiamo Viki e non possiamo trasformarla in un oggetto e ugualmente rispettiamo la nostra storia personale e non possiamo buttarla nella spazzatura. E vi prego di non scrivermi citando i mille casi di non funzionamento della giustizia nel mondo intero , il fatto che un sopruso sia ripetuto mille volte non lo rende mille volte meno grave e non lo trasforma in una cosa giusta .Mal comune non e' mezzo gaudio, per me e',e resta, male . Un sopruso , un'ingiustizia , una prevaricazione restano in ogni modo cancri della societa' e un corrotto e' un corrotto, sotto qualunque cielo e con qualunque colore della pelle . Seguo sul web il movimento degli Indignati , non so se sia un politicamente corretto o giusto o proficuo , so che indignarsi e' un diritto e io sono indignata.

Kwanza Jamii

19 maggio 2012

Carissimi,

vi ricordate quando vi ho scritto che mi avevano intervistata? ebbene e' uscito l'articolo: una paginona sul giornale che si chiama
KWANZA JAMII. Il giorno 9 maggio, nessuno ci ha avvisato, l'abbiamo scoperto da due volontari italiani che ne avevano una copia. Ho fatto quello che potevo con lo scanner (giornale troppo grande) e vi invio il risultato del mio lavoro. penso di affidare la traduzione alle ragazze in servizio civile. 
Il titolo e': " Bruna: i bambini con paralisi cerebrale mi hanno fatta vivere in Tanzania"

19 maggio 2012

Carissimi,

vi ricordate quando vi ho scritto che mi avevano intervistata? ebbene e' uscito l'articolo: una paginona sul giornale che si chiama
KWANZA JAMII. Il giorno 9 maggio, nessuno ci ha avvisato, l'abbiamo scoperto da due volontari italiani che ne avevano una copia. Ho fatto quello che potevo con lo scanner (giornale troppo grande) e vi invio il risultato del mio lavoro. penso di affidare la traduzione alle ragazze in servizio civile. 
Il titolo e': " Bruna: i bambini con paralisi cerebrale mi hanno fatta vivere in Tanzania"

4 aprile

Oggi e' morto Stevin , il nostro primo bambino piccolo, il figlio della dada Sarome, il mio cocco.
Non sono in grado di scrivere altre parole
Bruna

Janet: la nostra nuova cuoca

Credo abbiate capito che se Viki avesse gia' il cognome Lunghi avrei urlato Evviva anche sul blog. Ancora fumata nera.

Siamo stati in piedi un'ora davanti al giudice assieme ad una Viki tranquilla, non abbiamo capito nulla perche' tutti parlavano sottovoce, poi il giudice ha riconvocato solo avvocato e assistente sociale per il pomeriggio e da allora silenzio. In questa guerra di nervi noi saremo di sicuro sconfitti o forse no, saremo i soliti vincitori morali, vinceremo la classica coppa speciale assegnata dalla giuria di esperti, la coppa della consolazione. Mentre ero in attesa dell'udienza mi sono chiesta "ma perche' vuoi adottare Viki?" . la risposta e' semplice: perche' le voglio bene e quando si vuol bene ad una persona si desidera il meglio per lei, perche' Viki e' indifesa e noi possiamo difenderla, perche' Viki e' una neonata in un corpo prosperoso di donna e c'e' chi vede solo il corpo di donna, perche' Viki ha bisogno di noi e noi di lei e poi perche' non c'e' un perche'. Lunedi' proveremo un'altra strada.

Giovedi' abbiamo accompagnato due bambini all'ospedale, io in un ospedale con Maicol e dada Shuku, Lucio in un altro ospedale con Upendo e dada Sarome. Il dottore che ha visto Maicol si 'e complimentato con Suku per come il bimbo e' tenuto, ha detto che l'ha visto arrivare con una bianca e che i bianchi sono molto attenti alla crescita dei bambini... Suku era molto orgogliosa di dire che i nostri bimbi sono tutti nutriti bene. Sarome, invece, e' stata sgridata perche' non abbiamo la storia sanitaria di Upendo (un quadernino spiegazzato che tutti perdono) ed e' stato inutile spiegare che il nostro non e' un ospedale, che i bimbi non vivono da noi ecc. Maicol sta bene, Upendo e' all'ospedale con la nonna. Venerdi', riunione mensile dei genitori, c'erano quasi tutti e finalmente hanno fatto proposte operative per smuovere le autorita' locali, una piccola fiammella che spero non muoia al primo sospiro. 

Nota godereccia: abbiamo una vera cuoca diplomata nella scuola di suor Adolfina, la suorgermana di Iringa, e ogni tanto ci godiamo pranzi degni di tale nome. Adesso non correte a frotte a salutarci, lo so e' una bella ragazza e sa pure far da mangiare, ma ha solo diciotto anni...

Il Castello ferito

lunedì 21 maggio

Lucio e' tornato e in poche ore abbiamo ripreso la nostra solita vita , allietata da racconti italiani ascoltati davanti a salame, mortadella e grana padano. Mi sono bastati pochi anni fuori dall'Italia per scoprire quanto le mie radici siano piantate nei sapori della mia terra d'origine, una fetta di salame all'aglio mi commuove prima, durante e dopo averla mangiata. Non solo i sapori, anche le pietre, le strade, le esse sibilanti, la nebbia; ho pianto quando ho visto le immagini del "mio Castello" ferito dal terremoto. Ageni si e' stupita, mi ha detto "ma e' solo una casa" e non sono riuscita a spiegarle che non e' solo una casa, e' un pezzo della mia storia, di quella dei miei genitori, dei miei nonni, indietro sino a perdere il conto . Il Castello dei sogni da bambina tra cavalieri medioevali e la certezza che in tutte le citta' ci fosse un castello nell'acqua, il Castello dalle sale affrescate, coi ponti levatoi, che non ho mai visto sollevati, le prigioni, con la storia truce di amanti uccisi, il cortile, scorciatoia per far prima ad arrivare in piazza e quel fossato, un po' cloaca, un po' laghetto in miniatura. Il Castello ferito come la mia citta'.

Tra poco

giovedì 10 maggio 2012

Si avvicina il giorno del ritorno a casa di Lucio, Mage tutti i giorni chiede quando tornera', Viki tenta di leccare lo schermo quando comunichiamo via Skype, Ageni guarda il calendario e non dice nulla, baba Lucio ci manca. Tra poco il verde della campagna sara' un ricordo, tra poco una polvere impalpabile penetrera' ovunque, tra poco arriveranno i primi turisti con pantaloni multitasche, cappello da safari o con pantaloncini troppo corti e troppo stretti. Siamo in questa casa da maggio 2007, cinque anni intensi, bellissimi, faticosi, incredibili; cinque anni: un lustro, come mi hanno insegnato in un lontano anno scolastico quando il tempo si misurava con l'orologio a lancette e la comunicazione avveniva guardandosi o scrivendo lettere su carta colorata. Un lustro senza lustro.

Mei Mosi (Primo maggio)

giovedì 3 maggio 2012

Ed e' gia' giovedi.

Per il primo maggio ho regalato a tutte le donne che lavorano nella nyumba ali una giornata di svago in città e Ageni e' andata con loro: sono arrivate elegantissime, felici, con i gemelli di Zula equamente distribuiti e sono tornate, ridendo e spingendo la carrozzina di Ageni che sprizzava serenità. Io ho trascorso una bella giornata con Fulvio e Piero (comunita' di Sant'Egidio http://www.santegidio.org/) Katrin e Rita (associazione Missione Ithanga http://www.forithanga.org ), David (volontario dell'associazione Furaha (http://www.furaha.it/). Pranzo in veranda , caffe' e chiacchiere che mi hanno sollevata dalla solitudine di questo periodo. E' sempre una sorpresa per me scoprirmi in sintonia, quella vera, con persone che vedo, se va bene, una volta all'anno; e' una sensazione frizzante sentirsi capiti senza parlare e non aver paura di mostrarsi per quello che si è. Le donne, tornate dalla festa in città, ci hanno regalato canti e balli. E' stato un bel PRIMO MAGGIO, senza manifestazioni, senza discorsi ma con la certezza che Lavoro sia una nobile parola .

La Festa di primavera

2 maggio

Carissimi,

il 6 maggio nel parco di via dei giardini a Bologna l'ormai tradizionale festa dell'associazione. Lucio e' in Italia e potra' raccontarvi la nyumba di Iringa ; abbiamo percorso un bel po' di strada dalla prima festa , sono cambiate molte cose dentro e fuori di noi , molti sogni non si sono realizzati , altri si sono concretizzati , abbiamo perso amici per la strada , ne abbiamo trovati altri , sono aumentate le rughe e le croci , non e' cambiata la voglia di vivere accanto a Mage , Ageni , Viki , Beta , Patrik, Joeli, Zawadi , Gideoni, Yosufu, Salesia, Jennifer, Peter, Joshua, Upendo, Priva, Pio, Adela, Josefin,Cris, Janet , Imma, Agostino, David e non e' cambiata la consapevolezza che senza di voi non saremo riusciti a far nulla .
Un abbraccio a tutti e buona festa nel parco.

Bruna

Buon PRIMO MAGGIO A TUTTI

lunedì 30 aprile 2012 

Ma quelli che tutti giorni scrivono nel blog come fanno? Forse non lavorano o forse il lavoro e' scrivere nel blog o forse hanno vite cosi' interessanti e pensieri cosi' profondi che non possono fare a meno di comunicarli al mondo. Io non riesco a scrivere , non riesco a rispondere alle mail, non riesco a pensare aforismi romantici e intelligenti , io non riesco a far altro che vivere la mia giornata e se ho un po' di tempo provo a leggere due righe di un libro per evitare l'analfabetismo di ritorno. Oggi lunedi' stranamente calmo , quasi tutti i wazungu sono a Dar per il lungo ponte che va dal 26 aprile ( festa nazionale) al primo maggio, il centro e' aperto senza particolari problemi e tutto per ora va liscio.

 

Buon PRIMO MAGGIO A TUTTI

Il mio solito lunedi'

lunedì 23 aprile 2012 

Sveglia all'alba perche' la guardiana, che sostituisce dada Suku ammalata,scambia a voce alta impressioni sulla vita col guardiano di notte ; preparo la colazione e penso che stamattina Ageni arrivera' a scuola in anticipo e potra' gustarsi il Morning speech ( chissa' se ho scritto bene). Avvio la Suzuki mignon , esco dal cancello e l'auto si blocca in mezzo alla strada , strada e' parola scorretta per definire le voragini davanti a casa. Il pedale dell'acceleratore e' bloccato, corro a prendere le chiavi del carroarmato, scarico la carrozzina di Ageni e Ageni , arriviamo a scuola un po' in ritardo ma non se ne accorge nessuno . Da quando Lucio e' partito sono rimasta a piedi ogni giorno : il carroarmato aveva problemi con la batteria ,ma c'e' la piccola Suzuki che pero' si e' fermata davanti alla scuola di Ageni, in mezzo al giardino di casa ecc. e non appena prendevo il telefono ripartiva . Il carroarmato ora ha la batteria nuova ma ogni tanto non si avvia , io non riesco a farvi salire le ragazze per cui uso la Suzuki .Tornata a casa dalla scuola di Ageni comincia il mio solito lunedi' di fuoco . Zula e' ammalata (un orribile bozzo sul seno); Janet si presenta piagnucolando che le fa male la testa ; al cancello un ragazzo chiede di essere aiutato a studiare , un altro dove abita una persona a me sconosciuta ;dada Maria ha bisogno di me ; arriva Frida da Pomerini per la settimana di tirocinio da noi; poi e' la volta dada Mary per un progetto che ci coinvolge; arrivano Mirella , Claudio che tenta di aggiustare l'auto , il meccanico, Elisabetta da Usokami , Sara per far lezione a Zawadi; il telefono suona in continuazione; Mage vuole la carta igienica ; Viki si mangia una maglietta quasi nuova; due studenti dell'universita' Tumaini vogliono parlare con me; aspettiamo invano mama Jideon per gli esercizi; Viki a tavola urla; ogni tanto sento " mama Bruna per favore" e rispondo in automatico . Oggi e' il giorno dei test di educazione civica e inglese , Ageni restera'a scuola sino alle cinque del pomeriggio ,oddio mancano solo dieci minuti alle cinque , corro e la trovo serafica intenta a ciarlare con le amiche : nessun test , gli insegnanti hanno cambiato idea , meglio un dibattito ,divisi per classi, con la preside ,il dibattito della classe di Ageni si terra' di sera . Provo un misto di rabbia e di invidia per questi pseudodocenti che fanno quello che vogliono senza riempire moduli e modulini , carico Ageni in auto e torno a casa . Non so perche' ma mi sento un po' stanca e mancano ancora gli esercizi di matematica con Ageni , la cena con Viki urlante , i riti serali .

Riso

mercoledì 18 aprile 2012

E' rispuntato il riso , un riso regalato da una coppia americana , un quintale di riso per i bambini del centro , un dono inaspettato e generoso. A regalarci un quintale di riso e' stata la figlia di due americani che insegnano all'universita' Tumaini di Iringa e che hanno aiutato Janet, la nostra nuova cuoca, a studiare . Quando si incontra la generosita' e la gratuita' sempre ci si sente inadeguati e indegni .

Lunedì

lunedì 16 aprile 2012 

Lunedi' e' sempre un giorno particolare ,qua non ci sono le gite di fine settimana con rientri ad ore impossibili e conseguente rimbecillimento, ma anche qua di lunedi' capita di tutto . Sveglia prima del solito perche' oggi Ageni riprende la scuola, rientro a casa e poi a)Maria, la cuoca, e' in ritardo; non ascolto la scusa che e' del tipo " e' morto il gatto" di scolastica memoria b) arriva il dala dala con una dada sola: Zula e Sarome dove sono? tento di telefonare non funziona nulla , per fortuna dopo pochissimo compaiono Zula e Sarome , sono felice del rientro di mama Stevin e lo dimostro c) arrivano Mirella e Mary per un progetto che ci coinvolge: benvenute d) passa Laura a salutare e) arriva Sara per le lezioni di matematica a Zawadi, un po' di racconti sulle nostre pasque f) Ospiti al cancello, sono le amiche di A.L.M. che sono venute a vedere come stanno Salesia e Agostino . Agostino? cosa c'entra Agostino e' capitato qua con la nonna ammalata per il progetto del punto c) cosa c'entra A.L.M.? c'entra... l'avevano mandato loro da noi, ma la nonna aveva confuso il nostro centro con il suo ( Sant'Egidio) e solo per caso era arrivato da noi g) la batteria dell'auto e' scarica , boh non capisco perche' f) arriva Janet che ha acquistato peso e non sembra piu' la stessa ,la festeggiamo h) arriva una mamma con un bambino sulle spalle, non so chi sia, mi ringrazia , il bimbo piange perche' ha paura dei bianchi , fingo di ricordare tutto , poi ne parlero' con dada Suku . i) bisogna portare Viki in bagno , la lavatrice ha finito il suo ciclo , il telefono suona e ho la pipi' ; ma chi e' quella donna col bambino? l) arriva l'amico Claudio per guardare la batteria , dove e' il grasso per i motori? meglio telefonare a Lucio m) Ageni! devo andare a prendere Ageni , suona il cellulare , non rispondo e non importa se si dira' che sono maleducata, ma chi e' quella donna ? n) Suku la signora col bambino dov'e'andata? come si chiama? non lo sai , ma ti ricordi chi e' vero? certo il bambino ustionato , il CCBRT . Evviva ricordo anch'io : un bimbo che non muoveva piu' un braccio gravemente ustionato , ho dato un po' di suggerimenti su dove andare , ora il bimbo e' stato operato e ha ripreso ad usare il braccio . Sono felice che la mamma sia tornata a ringraziare, ma soprattutto sono felice per quel bambino recuperato ad una vita normale . Gran bel lunedi'

Il grido

17 aprile

Carissimi,

Noi discutiamo se sia meglio il mare o la montagna; noi mangiamo solo cibi biologici, ricchi di radicali liberi e poveri di grassi; noi viviamo con l’ipad, l’ipod, il web a cui raccontare la nostra vita; noi corriamo in parchi asettici senza cacche di cane con tute tecnologiche fosforescenti; noi beviamo solo acqua leggera da caraffe comprate all’Ikea; noi diamo a cani e gatti croccantini vitaminizzati; noi usiamo solo shampoo con proteine di frutta e estratto di aloe; noi vestiamo solo fibre naturali non trattate; noi studiamo, andiamo a teatro, al cinema, all’opera, a passeggiare, al ristorante; noi amiamo la bicicletta e le piste ciclabili; noi viaggiamo in auto, in treno, in nave, in aereo; noi viviamo nella parte fortunata del mondo.

Oggi ho camminato per piu’ di un’ora per sentieri in salita, sentieri adatte a capre, ho camminato dopo un viaggio in fuoristrada tra pozzanghere, voragini, fango scivoloso, ho camminato cercando di non cadere e di non perdere il gruppo guidato da un uomo con giacca a vento e infradito, ho camminato chiedendomi perche’ gli essere umani scelgano di vivere in posti rifiutati dagli animali, ma e’ poi vero che scelgono? Sono tornata con Saidi a cercare i fratelli disabili che ci avevano segnalato e questa volta li abbiamo trovati.

Dobbiamo chiedere perdono perche’ ancora ci sono persone che vivono in condizioni tali da non essere classificabili; non sono poveri, non sono miserabili sono oltre ogni definizione. Un padre che si muove piantando lateralmente un bastone per terra e saltando col corpo, tre fratelli disabili mentali, una donna mamma e moglie che si ubriaca perché è l’unico modo per cancellare i pensieri, un bambino che ogni giorno, scalzo, affronta il percorso da capre per andare a scuola, essere picchiato e bocciato, un figlio trentenne che ha miracolosamente trovato una moglie (che non si e’ fatta vedere) e una figlia che si è spostata un po’ più a valle. Dovevo scattare foto per i servizi sociali, ho fatto quello che ho potuto, avrei voluto gridare che non e’ possibile, invece ho tirato fuori le frasi di circostanza, ho mangiato la pannocchia che mi e’ stata offerta e ho pregato, si’ ho pregato perche’ solo un dio misericordioso puo’ riparare i danni degli uomini.

Non vi posso spedire la puzza, la fatica della strada in salita, la paura dei tre fratelli (due maschi e una femmina), lo splendore spudorato dei campi di girasoli, vi mando il mio grido contro le ingiustizie del mondo assieme ad una foto di uno dei fratelli.
Non voglio suscitare pietà, una foto e’ l’unica strada che ho a disposizione per farvi entrare dentro il mio grido.

Un abbraccio
Bruna

Da RadioBase - lettura di Riccardo Govoni

Ad litem

12 aprile

Solito giro in tribunale , il giudice non c'era. Convocazione il 7 giugno 2012. Ho esaurito anche le parole.

11 aprile

Eccomi qua davanti alla tastiera del computer nel silenzio della casa con le ali, le ragazze dormono, Lucio e' partito stamattina e domani sara' a Bologna; inizia oggi il mio mese da sola.

Oggi mister Saidi e'venuto a ritirare la sua relazione su di noi, relazione che ho scritto io, poi e' tornato nel pomeriggio, affranto, perche' la relazione va scritta in inglese, mi ha consegnato un foglio da trascrivere sul pc, ha cercato sul vocabolario d'inglese la parola ad litem (per lui un'unica parola) e si e' un po' inquietato perche' non la trovava. Irene ha trascritto tutto, corretto parole incomprensibili, io l'ho convinto che non poteva trovare sul vocabolario d'inglese espressioni latine. Dopo aver bevuto due bibite e mangiato del pane se ne e' andato felice della sua relazione che domani consegnera' in tribunale. Con una faccia di bronzo, pari solo a quella dei leghisti che sostengono di non essersi accorti che il figlio di Bossi era stato eletto, mi ha spiegato che i ritardi sono legati ad eventi imprevedibili e che lui ha fatto il suo dovere, infatti domani consegnera' la relazione su di noi, relazione segreta che noi abbiamo scritto e salvato sul pc di casa. Domani ci sara' un'altra udienza, andro' anche se non sono stata convocata, ormai e' un rito che da' un sapore diverso alla mia vita.

A domani, forse.

Ciao Stevin

5 aprile

Carissimi
Oggi abbiamo sepolto Stevin.
Lunedi’ era andato all’ospedale governativo e avrebbe dovuto ritornarvi oggi per un problema ai denti, ma il suo vero problema era che da giorni non riusciva a mangiare senza vomitare. Abbiamo provato con brodo vegetale, brodo misto, latte, succhi, papette energetiche senza risultato. Martedi’ ho parlato con dada Sarome e l’ho facilmente convinta ad andare a Nyololo dove con l’aiuto del sondino naso-gastrico Stevin avrebbe potuto riprendersi. E’ arrivato all’ospedale e dopo poco e’ morto.
Stevin e’ il primo bambino piccolo che abbiamo accolto nel centro, la sua mamma e’ lentamente rifiorita, lentamente ha accettato quel figlio diverso; Stevin veniva al centro tutti i giorni, se ne stava tranquillo sulla sua seggiolina e sorrideva, la testa inclinata, lo sguardo obliquo. Se entrando nel centro mi dimenticavo di salutarlo protestava finche’ non andavo a dargli un bacio.

Stevin era il mio cocco.

La notizia della sua morte mi ha raggiunto in un villaggio sperduto dove mi era stata segnalata la presenza di tre fratelli disabili che vivevano sperduti sulle montagne.
E mentre camminavo sotto il sole nel tentativo, che si e’ rivelato vano, di trovare i tre fratelli, Lucio con tutte le dade del centro andava a riportare a casa Stevin e Sarome.
Oggi il funerale; ho indossato la kanga e con Lucio, Giulia, Irene, Claudio e Mirella sono andata a salutare Stevin per l’ultima volta. C’erano quasi tutti i genitori dei bambini del centro, l’autista del dala-dala, vicini e parenti; non mi sento piu’ estranea, so che i riti sono diversi ma il dolore e’ uguale.

Stevin non camminava, non parlava, non mangiava da solo, se ne stava a guardarci in silenzio, il suo silenzio e’ entrato nel nostro quotidiano e quel suo silenzio ci manchera’.

Domenica giorno di Pasqua , festa della vita, in un posto imprecisato del mio cuore Stevin finalmente camminera’, parlera’ e giochera’ a pallone assieme a Cristian, a Braison, a Sahele e a Maurizia.

Un abbraccio
Bruna

Galleria foto