Siamo la Nyumba Ali, "casa con le ali" in lingua swahili, una giovane associazione nata a Bologna e cresciuta sulle fondamenta di una casa famiglia costruita a Iringa nel sud della Tanzania.

2014 - Primo trimestre

2014 - Primo trimestre

Gli allievi non sono vasi da riempire ma fuochi da accendere…

31 Marzo

Ad Iringa è in atto un vero e proprio incendio:Continua il corso rivolto alla formazione di insegnanti speciali, a tenerlo sono i nostri insegnanti molto speciali  Francesco, Cristina e Ageni.

La palestra, allestita come un centro congressi, ospita il corso per il personale della Nyumba ali; biamo già affrontato molti degli argomenti più ostici ma dobbiamo ancora addentrarci nel grande capitolo DOCUMENTAZIONE: cartelle dei bambini, registro pesi, inventario ausili.

Sarà un delirio perché la scrittura proprio non fa parte di questa cultura! La settimana prossima tutte le Dade si sposteranno a Pomerini e sarà più incentrata sulla pratica: Role playing e casi clinici con i bambini.   

Formazione continua e non solo

22 Marzo

Da qualche giorno è tornato Daniele e stiamo preparando il corso di aggiornamento per le Dade di Iringa e Pomerini.

Due settimane di corso per crescere ancora, affrontare tutti assieme le criticità riscontrate in questi mesi e per acquisire consapevolezza e autonomia in varie attività (come la scelta degli ausili per i bambini, l’addestramento delle mamme, la compilazione delle cartelle, ecc.).

Ci stiamo divertendo molto a cercare strategie e adattamenti transculturali, a semplificare argomenti complessi, a cercare di comprendere cosa davvero possa servire in questo preciso momento. Federica si occuperà della traduzione.

Ecco una foto nella quale Fra Paolo (antropologo di riferimento) ci suggerisce le modifiche per rendere la presentazione il più comprensibile possibile!

Da Gennaio Agaton è stato inserito nell’asilo della missione di Pomerini…Inserimento decisamente più facile rispetto a quello di Vasco per merito dei Frati e della mamma molto presente. Il pomeriggio Agaton viene comunque al centro…prevalentemente gioca con gli altri bambini, ma con le dade vengono anche svolti esercizi, cammino tra le parallele, Standing e prove di scrittura…oggi abbiam scritto tante P!
Continuano anche gli interventi sul territorio...Melina e le sue parallele...

Malnutrizioni

7 Marzo
Esistono due tipi di malnutrizione: la malnutrizione per eccesso e la malnutrizione per difetto.. Ad eccezione di Viki che necessita di dieta ferrea e tanto esercizio fisico, i tipi di malnutrizione che ci preoccupano sono quelli per difetto. Molti dei nostri bimbi sono sottopeso e a volte, in seguito ad un periodo di chiusura del centro, tornano in notevole stato di disidratazione e malnutrizione.

Perchè questo? Normalmente qui in Tanzania, i bambini a tre anni si autodeterminano, non solo la famiglia non si occupa di loro ma sono loro che aiutano prendendo l'acqua e la legna, accudendo i fratellini piccoli. Spesso i bambini con paralisi celebrale infantile hanno bisogno di aiuto per portare il cibo alla bocca, di tanto tempo e pazienza perchè sono lenti a masticare e nella deglutizione; a questo vanno aggiunte problematiche familiari per noi impensabili come l'allontanamento della mamma dalla famiglia perchè ritenuta colpevole delle condizioni del bambino...quindi oltre a non essere autosufficienti in un mondo di bambini già adulti, spesso sono poco accettati e poco amati.

Abbiamo il dubbio che alcuni di loro mangino una volta al giorno dal lunedi al venerdi al centro.

A lato una foto del momento della pesa offerta dall'archivio fotografico di Giulia e Irene

La battaglia per Vasco - prima e seconda parte

4 marzo (prima parte)

Ricordate Vasco, il bambino al quale abbiamo procurato una baisikeli per consentirgli di andare a scuola?

Vasco vive con la nonna, che sostiene di avere difficoltà economiche, i genitori sembrano non interessarsi a lui...ma tutto sommato non si respira aria di abbandono in quanto è contornato da tanti altri bambini, disposti ad aiutarlo con la sua nuova baisikeli.

Però dopo a settimana dall’inizio della scuola abbiamo scoperto che Vasco non stava frequentando. Le motivazioni erano molteplici: la nonna sosteneva che a scuola non lo volevano perché disabile, per il preside il problema era che la famiglia non pagava la quota (ma la scuola dovrebbe essere gratuita), la quota sembrava essere una prassi, ma la nonna sostiene di non avere la possibilità di pagare…per gli altri nipoti si, per Vasco no?...forse non vede l’utilità di mandare un bambino disabile a scuola.

Il risultato è stato che Vasco, fino a poco prima entusiasta di incominciare questa nuova avventura con la sua baisikeli, non andava a scuola e trascorreva le giornate lavorando nei campi. Quando siamo andati nel suo villaggio per capire la situazione, Vasco era tutto infangato che zappava da seduto e la baisikeli impolverata chiusa in casa. Era stato inutile procurargliela, far firmare alla nonna un contratto, insegnare agli altri bambini come aiutarlo nella salitina per andare a scuola.Vasco2

A questo punto abbiamo deciso che Vasco necessitava di una vera e propria battaglia…abbiamo richiesto a diverse autorità di scendere in campo e, non senza poche difficoltà, siamo riusciti ad inserirlo a scuola!

Dopo poche settimane il preside ha richiesto di mandare Vasco in una scuola per disabili (dove?) in quanto la scuola, nella quale comunque sembra ben inserito, non è attrezzata per bambini con queste problematiche. Vogliamo che Vasco rimanga nella sua realtà, contornato da tutti i bambini delle case attorno, ci faremo carico di eventuali modifiche ambientali (rampe, sedia e banco, sedia per il bagno).

A Vasco sembra quasi irreale che tutto questo sia possibile: poter andare a scuola come tutti i bambini e ricevere visite di persone che si preoccupano per lui…

Un abbraccio

Giulia

7 marzo (seconda parte)

Ieri siamo andati all'incontro richiesto dal preside con i genitori di Vasco...sono venuti solamente il padre e la nonna. Il preside ha richiesto maggior impegno da parte della famiglia (è l'unico a non avere il maglioncino rosso della divisa, la sacca per i libri,...), sono stati utilizzati toni e parole molto duri. Durante l'incontro è emerso che Vasco era andato da solo a scuola per iscriversi con la baisikeli spinto dagli altri bambini ma non l'avevano accettato perchè non era accompagnato da un adulto. Inoltre abbiamo scoperto che il preside e la maestra sono parenti con la nonna di Vasco..allora mi chiedo...non potevano fare qualcosa loro?dovevamo intervenire noi?oltretutto sembra che siamo arrivati appena in tempo perchè Vasco non ha 8 anni come sostengono lui e la nonna ma sembra averne 13...e il preside ha detto che c è una Legge che non consente l'iscrizione alla Primary School dopo i 13 anni... Alla fine il padre, che ha avuto lo sguardo assente durante tutto il tempo, si è impegnato a comprare il materiale mancante, noi porteremo Lunedi alla scuola lamiera e travi per sistemare il bagno mentre la scuola si farà carico dei lavori...in quanto Vasco non può continuare ad andare nel bagno con gli altri bambini perchè i bambini fanno la pipì all ingresso e, dovendo lui gattonare, non è proprio il massimo!

Il secondo "sguardo" di Marisa

10 gennaio

Dal 1 al 17 gennaio sono stata di nuovo ospite della Nyumba ali. Era forte il desiderio di rivedere le ragazze di Bruna e Lucio (  e loro ovviamente!), di ricevere qualche coccola da Mage, di valutare come stavano andando i bimbi della scuoletta. Ero consapevole che il tempo non sarebbe stato molto, ma era il massimo che il lavoro in Italia potesse concedermi e, nonostante tutto, mi sembrava bello e doveroso dare un segno concreto di continuità. Avere la percezione di essere presente nella mente di qualcuno, sapere che nonostante la distanza c’è un filo che ci unisce e che non si è interrotto con la lontananza, mi sembra una delle esperienze più importanti della vita delle persone. Questo filo in qualche momento deve però essere tangibile perché possa essere davvero sentito!!

 E’ stato emozionante rivedere i bambini, i loro sorrisi, la loro gioia, mescolati all’impegno serio per svolgere i compiti affidati. Io e la mwalimu Tuma ci siamo alternate nell’insegnamento diretto e nell’osservazione. Ci siamo scambiate qualche impressione, mi ha espresso qualche dubbio e parlato di qualche difficoltà incontrata nella gestione di alcune attività che le avevo lasciato in consegna. Chiariti alcuni aspetti e “sistemate” alcune questioni pratiche quando le ho proposto un ‘alternativa per organizzare la settimana scolastica in modo meno complesso per lei, Tuma mi ha prontamente risposto “ no, ci voglio provare ancora, ora credo di farcela , e la nuova attività con i numeri la farò mercoledì “(più o meno le parole sono queste!).

È bello constatare come non solo i bambini ma anche la “mwalimu“ sia orgogliosa del suo essere a scuola, di stare e svolgere attività proprio con coloro che comunemente ed ovunque, non solo in Tanzania, si fa più fatica ad accogliere. Solo chi accetta di mettersi in gioco personalmente e condivide i vissuti di questi bambini ne scopre il valore, e tutte le dade del centro mi sembrano su questa strada. Il ritorno dalle vacanze dei bambini è stato graduale, lento , come è nel modo di essere, di fare di questo popolo, che si scontra qualche volta con la nostra volontà e ansia di fare tante cose nel minor tempo possibile.

Pio, comunque, in quei giorni ha fatto le “ore straordinarie”. Viste tutte le sue potenzialità associate ad una grande voglia di apprendere ho “sfruttato” ogni momento per permettergli di sperimentare e a mia volta valutare la potenziale efficacia di due strumenti nuovi che avevo portato: uno per la lettura e scrittura costituito da lettere magnetiche e una tavoletta in cui poter infilare fogli intercambiabili con esercizi di vario genere e uno per  facilitare l’apprendimento dei numeri e del calcolo mentale. 
Le risposte di Pio non hanno deluso le aspettative, anzi! Diligente nell’utilizzo degli ausili per svolgere le consegne ricevute, curioso ed intraprendente nella esplorazione  libera del materiale! La cosa più sorprendente è stata la scoperta del magnetismo! Pio ha manifestato il suo stupore nell’osservare che le letterine non cadevano anche se io ponevo la tavoletta in posizione verticale, rimanendo letteralmente a bocca aperta! …per poi procedere con ulteriori sperimentazioni! Anche Peter ha “subito” il fascino “ di questi strumenti ed ha voluto provare ad utilizzarli.

Per il gruppo ho introdotto quattro nuovi percorsi psicomotori, una nuova modalità di utilizzare la carta per produrre lavoretti e le relative foto da analizzare come supporto per la rielaborazione ed interiorizzazione dei vissuti. Si tratta di proposte semplici che vanno ad integrare il lavoro precedentemente impostato che prevede gradualità e ripetitività come criteri da rispettare per rendere accessibile la realtà anche a chi presenta difficoltà nell’ambito cognitivo. Sarà comunque la modulazione delle relazioni interpersonali, la tonalità affettivo- emotiva e qualche tocco creativo che nasce anche dall’ascolto e osservazione dei bambini, a rendere significative e non noiose le esperienze. Proprio in merito alle modalità di approccio educativo vorrei concludere con una domanda rivoltami dalla mwalimu  Tuma  “e dopo aver parlato dei bambini e delle attività cosa dici di me e del mio lavoro?”.  Ho detto a Tuma che la risposta si poteva avere anche solo osservando Paulo.

Quando era stato inserito mi avevano scritto una mail manifestando qualche preoccupazione in merito ad alcuni comportamenti problematici di questo bambino e chiedendo qualche consiglio. Io lo vedevo per la prima volta in quei giorni e mi sembrava un bambino ben integrato nella scuoletta, Tuma stessa sottolineava come ora le sue risposte fossero adeguate. Tutto il lavoro era stato fatto da lei, dalla Mwalimu Tuma , non si poteva che farle i complimenti!!

Un abbraccio

Marisa

Resoconto di metà progetto...‏di Giulia Fisio

29 Gennaio

Dopo avervi scritto le prime impressioni appena arrivata, ho continuato solamente ad aggiornare il Blog della Nyumba Ali (http://nyumba-ali.blogspot.com/) ed è forse giunto il momento di fare il bilancio di metà progetto!

La vacanza di Natale al lago Malawi è stata stupenda, a parte i piedi di Viki ustionati dalla sabbia bollente e i conseguenti problemi di trasposto perché non poteva più camminare. Questo spettacolo della natura ci ha portato a maturare l’idea di organizzare una vacanza al lago per i bambini del centro. E’ da tempo che sogniamo di portare i nostri bimbi al mare ma in realtà Matema, sul lago Malawi, è molto meno caotica, meno calda, meno zanzare rispetto a Dar; inoltre l’acqua piatta, calda, con discesa graduale e bassa bassa per tantissimi metri dalla riva è l’ideale per persone con disabilità fisiche. Nei prossimi mesi però è sconsigliato per il forte vento e le frequenti piogge.

In seguito alla chiusura natalizia c’è stata una dispersione di massa e i centri sono tornati solo in questi giorni a regime quasi completo. Ad Iringa le dade sono molto concentrate sull’inserimento di sei nuovi bambini arrivati nell’ultimo periodo, alcuni piangono spesso perché vogliono la mamma, altri hanno problemi di denutrizione, in generale iniziano a vedersi i primi miglioramenti.

In particolare Lesla, arrivato al centro in evidente stato di denutrizione e disidratazione adesso sembra fuori pericolo, sorride, interagisce e inizia a stare seduto senza aiuto. La dada Zula è stata davvero bravissima sia a prendersi cura del bambino che a istruire la mamma. Il sabato mattina è un momento importante perché le dade sono al centro per pulire e, quando finiscono, ci fermiamo a ragionare sull’andamento dei bambini, nuovi esercizi, eventuali dubbi. Infine cerchiamo di mettere il tutto per iscritto. Hanno ancora bisogno di essere guidate, però sono curiose, motivate e quest’appuntamento sembra davvero di loro interesse,a nche perché a metà incontro sono serviti thè e biscotti!

E’ tornata Marisa, l’ideatrice della scuoletta per controllarne l’andamento e continuare il lavoro di formazione della dada Tuma. Ha inoltre portato nuove attrezzature per favorire la lettura e la scrittura con Pio e Piter, i quali non perdono occasione per mostrare a tutte le persone nuove quanto sono diventati bravi! A Pomerini abbiamo deciso di “investire” maggiormente sui bambini che vivono in villaggi lontani e che alloggiano al centro una settimana al mese accompagnati dalle mamme o da chi della famiglia è venuto con loro. Le dade hanno incrementato il lavoro di formazione dei familiari, i quali trascorrono molto tempo in palestra per imparare come tenere in braccio il bambino, o come farlo camminare correttamente, come deve stare seduto, quali esercizi ripetere anche a casa, ecc.

Parallelamente siamo andati a vedere le case e abbiamo costruito ausili adatto alla specifica disabilità del bambino e al contesto in cui vive. E cosi Vasco ha un carrettino che si guida pedalando con le mani con il quale andare a scuola, Marina ha le parallele in cortile per esercitarsi nel cammino e Geremia ha una seggiolina leggermente inclinata e con degli spessori nella quale riesce a stare seduto.

Diciamo che l'intensificazione del lavoro con le mamme al centro e gli interventi nelle abitazioni sono una grande scommessa,; c'è il rischio che il nostro materiale venga venduto, rubato o distrutto. Cerchiamo di tutelarci con un contratto stipulato con le famiglie e con controlli nelle abitazioni, ma i primi hanno già fatto emergere altri problemi e interrogativi.

Certi sorrisi sembrano comunque dirci che vale la pena rischiare! Chissà se venderanno il ferro delle parallele o se bruceranno la seggiolina per la quale io e mio babbo abbiamo discusso due ore provando e riprovando spessori, inclinazione, tavolino ecc. Per ora possiamo dirvi che Gradinessy ha iniziato a camminare, Marina si alza quasi da sola da terra e che l’inserimento di Agaton al Chekechea (asilo) sta andando molto bene. Oltre a tutto questo tante altre idee, progetti,collaborazioni, delusioni e soddisfazioni difficili da riassumere. I miei genitori sono rimasti affascinati dalla famiglia di Bruna e Lucio, dai frati di Pomerini, dai bambini dei nostri centri, dai paesaggi e dalle persone stupende conosciute nei vari progetti e nelle numerose missioni. Continuano a ripetere che, nonostante i miei racconti di questi anni siano stati dettagliati e coinvolgenti, hanno capito solo ora quanto lavoro c’è dietro alle parole Nyumba-ali. In questo periodo piove tanto e sotto i tetti di lamiera spesso non si riesce neanche a parlare, poi improvvisamente, esce un sole accecante…

Un abbraccio grande,

Giulia

Mettiamo la 5°

16 Gennaio

Oggi è arrivata la mamma di Zawadi per dirci che il nostro "studente" ha superato l'esame della classe 4° per accedere alla classe 5°! Non abbiamo ancora i risultati ma sappiamo che è arrivato 242 su 550 !!

Un grazie speciale a tutte le persone che hanno reso possibile questo "miracolo", e un bacio grandissimo a questo ragazzo, la cui forza e curiosità lo hanno portato a superare ostacoli di ogni genere!!

Una "baisikeli" per Vasco

12 Gennaio

Di ritorno da un’intensa settimana a Pomerini (come al solito vi risparmiamo i resoconti sulle numerose problematiche organizzative e culturali) vi raccontiamo la storia di Vasco.

Vasco è un bambino di otto anni intelligente e pieno di curiosità verso il mondo che lo circonda;purtroppo la sua grave disabilità alle gambe lo costringe a gattonare con molta fatica sul terreno sconnesso attorno alla sua casetta.

Cosa abbiamo fatto per lui?

- Innanzitutto gli abbiamo fornito questa "baisikeli" che si guida pedalando con le mani, che gli consentirà di iniziare la scuola a Gennaio. Vasco è esaltato all’idea di andare a scuola;

- gli abbiamo regalato un paio di infradito da usare con le mani quando gattona (ha dei calli impressionanti nei palmi delle mani);

- infine siamo andati a vedere dove vive. Analizzando e considerando le potenzialità spaziali della casa e il fatto che la nonna ha giurato e spergiurato che non andranno nè vendute nè rubate, a breve torneremo per montare delle parallele di fronte all'abitazione; questo per evitare che, ora che possiede questo mezzo di trasporto, Vasco non si “sieda” definitamente; le parallele non avranno l'obbietivo di consentirgli una futura deambulazione autonoma senza ausili, ma lo aiuteranno a mantenere e migliorare le sue abilità motorie prevenendo anche i possibili danni dovuti all’immobilità.

Anche con una "baisikeli" si vola!!!

Qualche riflessione

1 gennaio

Carissimi Stamattina davanti al nostro Gesù disabile mi è arrivata la domanda: ne valeva la pena? Non mi sono mai piaciuti i bilanci personali stile progetto (punti di forza, punti di debolezza), le autoanalisi meticolose, l’autocritica come esercizio retorico, il guardare sempre indietro e in questi anni ho evitato le domande scomode, forse per paura delle risposte, ma anche per il bisogno di dimenticarmi. Ne valeva la pena? Ne vale la pena? Era proprio necessario abbandonare quasi tutto e ricominciare da capo? Perché non una Mage italiana?

La risposta all’ultima domanda è facile: abbiamo incontrato Mage, non c’è un perché e un percome, non tutti gli incontri diventano condivisioni, pochi si trasformano in incontri d’amore e non credo sia stato ancora trovato l’algoritmo che spieghi e che preveda le relazioni umane; abbiamo incontrato Mage in Tanzania e l’incontro è diventato condivisione e amore. Non riesco a mettere in ordine questi anni, l’elenco ordinato si trasforma subito in un albero con rami intrecciati e rotti, forse sono stata influenzata anch’io dalla moda della “rete” e non so più trovare la linearità o forse in questo emisfero l’ordine è ciò che nell’altro emisfero chiamiamo caos, ho quindi rinunciato a mettere in fila gli eventi per rispondere alla domanda cruciale.

E’ valsa la pena, ne vale la pena, vale la pena sempre provarci, provarsi, spendersi nei luoghi e con le persone che attraversano le nostre strade. In ogni avventura umana ci sono momenti di sconforto e di dolore, sofferenze e tradimenti e arrabbiature e delusioni, ma seguire ciò che si sente giusto è giusto. Ne è valsa la pena perché Mage, Viki, Ageni sono regali che illuminano la nostra esistenza, ne è valsa la pena perché ho fatto i conti con le mie debolezze e i miei errori, ne è valsa la pena perché vivere vale la pena. E nei nostri quotidiani incontri non c’è nulla che non ci sia anche nei vostri, l’ambientazione è diversa, diverse sono le parole, i riti e le tradizioni ma la sfida quotidiana, il pianto, il riso, il sollievo, la paura, la gioia sono uguali. Nell’abbandonare quasi tutto il quasi è la parola fondamentale, non abbiamo lasciato affetti, ricordi, valori, su di loro abbiamo, come tutti voi, costruito la nuova casa dalla quale, per rispettare la tradizione, v’invio gli auguri per l’anno nuovo.

Vi lascio con alcune foto della nostra "vacanza" sul lago Malawi

Un abbraccio

Bruna