25 Dicembre
Carissimi, mi trovo un po' in imbarazzo a condividere con voi alcuni gioiosi scatti della giornata di ieri, quando si è tenuta, come di consueto, la festa di Natale alla Nyumba Ali. Mi sembra, infatti, di mandare segnali da un mondo distante anni luce: qui ancora ci si abbraccia, ci si assembra, si festeggia insieme, non ci sono divisioni di zone di colori. Nonostante i molti mesi trascorsi, ancora ci interroghiamo su come sia possibile condurre qui una vita praticamente normale, a dispetto di un'Italia, un'Europa ed un mondo intero che hanno stravolto abitudini e ritmi. Mascherine, guanti e secchi per lavarsi le mani qui sono quasi spartiti; in pochi ancora adottiamo qualche piccola precauzione personale.
In cerca di qualche dato e riscontro governativo, la nostra quotidianità scorre senza grandi cambiamenti. La festa di ieri, organizzata dallo staff, è stata un successo. Il contributo dei genitori dei bambini è stato importante e anche gli invitati, nuovi e vecchi amici della Nyumba, hanno partecipato numerosi. Abbiamo anche colto l'occasione per fare un saluto alla bambina Regina, che dal prossimo anno si trasferirà in un'altra città con la famiglia e a Renata, che, dopo una lunga e meditata decisione, tornerà nel suo villaggio a Mapanda, dopo che al centro Nyumba si è trasformata da bambina a piccola donna. Abbiamo consegnato loro un certificato di ringraziamento per gli anni trascorsi insieme, nella speranza che i progressi acquisti e gli sforzi fatti non vadano persi in breve tempo. Vi ricordiamo sempre nelle nostre chiacchierate e vi siamo vicini in queste feste particolari. Spero che queste foto colorate possano portare gioia e calore nelle vostre case.
Vi auguriamo di trascorrere un Sereno Natale e un anno nuovo di Rinascita.
Paola e staff Nyumba
17 Dicembre
Mentre alla scuola di Pio viene finalmente costruito lo scivolo per l'accesso all'aula che frequenterà l'anno prossimo, la NyumbaAli riceve un riconoscimento ufficiale dalla federazione Tanzaniana della disabilità; un risultato importante frutto del costante lavoro di tutti questi anni.
2 Dicembre
Entrando nella casa della Nyumba Ali, la casa che più volte mi ha accolta con calore tra le sue mura, noto sulla parete in ingresso la scritta lasciata da me la prima volta, nel 2013: ha una piccola aggiunta in alto a destra con scritto “Novembre 2015: non si può non tornare una seconda volta”. Non è del tutto vero, sono tornata altre tre volte dopo quel momento, e ho la sensazione che ce ne saranno ancora; di sicuro, questo è quello che spero.
È una forte emozione per me tornare qui dopo 4 anni, attraversare la veranda e andare verso la palestra, dove le Dade mi salutano con gioia. Anche Sophie mi riconosce e mi corre incontro, anche se ovviamente non ricorda il mio nome; le mostro delle nostre foto del 2015 ed è felicissima, poi mi chiede di vedere altre foto ancora: mama Bruna, baba Lucio, Ageni, Mage, Viki.-.le sembra impossibile poterli vedere sul mio telefono, ora che sono in Italia!
In palestra molti bambini non li conosco: è un buon segno, vuol dire che ne sono arrivati di nuovi! Ma vuol anche dire che qualcuno non c’è più, e che altri per vari problemi e situazioni sono stati mandati a casa. Tutti non si possono aiutare, o non tutti nello stesso modo, e la collaborazione della famiglia è indispensabile e fondamentale. Molti passi in avanti sono stati fatti, ma ancora tanti sono da compiere.
Altri bambini sono quelli di sempre e nel vederli così cresciuti mi commuovo: Pio, Corin, Sara. Si ricordano di me, non tutti possono dirlo a parole ma i loro occhi parlano da soli. Riconosco alcuni bimbi in palestra che l’ultima volta stavano a malapena seduti, e ora camminano! È incredibile vedere i loro progressi a distanza di tempo. Il centro si è ampliato: ora oltre alla palestra e alla scuoletta, lì dove Ageni una volta faceva i mandazi c’è una piccola stanzina di informatica.
Ho l’occasione anche di rivedere Zawadi, forse il momento più emozionante per me: la scuola che lo ospita a Ilamba è davvero bella, c’è una vista mozzafiato ed è tenuta molto bene. Anche la sua casetta è pulita e ordinata, e lui è ironico e sveglio come sempre. Si parla del più e del meno, dell’Italia, del Covid, del suo futuro, di cosa fare finita la scuola…i sogni sono tanti e la speranza è quella di poterli realizzare.
In questo mese qui a Iringa ho potuto trascorrere pochi momenti nei centri di Wilolesi e Ngome, ma la percezione che ho avuto è che si sta facendo un grande lavoro: le Dade lavorano con autonomia e professionalità, e Adam si impegna più che mai, quasi senza limite di orari nelle sue giornate. Sicuramente i dubbi sul futuro dei centri ci sono, e bisognerà trovare presto nuove soluzioni e strategie, ma quello che è certo è che i nostri bambini continuano a volare.
Irene
La via della speranza
22 Aprile
Carissimi
in questi giorni di clausura provo invidia per quelli che riescono a scrivere parole profonde , a comporre poesie o canzoni sul corona virus, per quelli che si sono scoperti fotografi, cuochi, sarti, giardinieri, inventori, io so solo aspettare che il tempo passi e impegno tutte le mie energie ad evitare di cadere nello sconforto.
In Tanzania la chiusura delle scuole è stata prolungata a tempo indeterminato ed è difficile essere ottimisti sul futuro dei nostri centri, la consapevolezza di cosa può accadere ai nostri bambini accompagna tutta la mia giornata. Se la chiusura dei centri durerà per alcuni mesi i bambini nelle condizioni familiari a rischio torneranno nell'oblio e nell'abbandono; in tempi normali nessuno si occupava di loro, in epoca di pandemia saranno i primi ad essere abbandonati al loro destino.
Alcuni giorni fa Adam mi ha scritto che Peter, dopo circa venti giorni a casa dalla nonna, mostrava già evidenti segni di malnutrizione. Peter è il primo che abbiamo accolto, è cresciuto con la Nyumba Ali, è stato sfiorato dalla morte più di una volta e il suo sorriso è sempre stato per noi una spinta ad andare avanti, bisognava trovare al più presto una soluzione non a breve termine.
La casa di Ngome in cui viveva è stata parzialmente vuotata e tutti gli ospiti sono stati portati a casa, tranne Alafat che è rimasto nella casa con dada Sara. Alafat è un bambino disabile che nessuno vuole, l’associazione Neema Crafts ci ha chiesto tempo fa di ospitarlo provvedendo anche al suo mantenimento, non si sapeva dove mandarlo per cui dada Sara ha deciso di restare a Ngome con lui. Grazie agli “ambasciatori” Adam e Paola che hanno contattato Sara, la situazione di Peter si è risolta: tornerà a vivere a Ngome assieme ad Alafat e alla dada Sara.
Il problema di Peter non è stato l’unico da affrontare in questi giorni, grazie all’informatica il consiglio direttivo della Nyumba ha potuto prendere decisioni importanti sul futuro dei centri in Tanzania. La prima decisione riguarda il personale: come comportarci in un paese che non ha ammortizzatori sociali? Abbiamo deciso che la nostra associazione darà a tutto il personale una sorta di cassa integrazione, per permettere alle donne, e ad Adam, non solo di poter vivere, ma anche di poter aspettare che i centri riaprano. Non si tratta di beneficenza, ma di buon senso: quando sarà possibile riaprire i centri dobbiamo poter contare sulla presenza del personale che è stato formato in tutti questi anni, sarebbe impossibile affrontare la riapertura con personale che non ha mai lavorato con bambini disabili, abbiamo bisogno della professionalità delle nostre dade. Nel periodo di chiusura le dade terranno i contatti telefonici con le famiglie dei bambini, sperando che tutto il lavoro di formazione delle famiglie non vada perso in poche settimane.
Se anche solo per un attimo mi viene il pensiero che tutto andrà a rotoli, mi assale l’angoscia accompagnata da un senso di impotenza che non ho mai provato, neppure nel periodo terribile della malattia di Lucio; ora non ci sono vie da percorrere se non quella della speranza.
Un abbraccio
Bruna
17 Marzo
Anche i nostri bimbi ci sostengono...un incoraggiamento da chi sa combattere con le avversità, ogni giorno da tutta una vita.
11 Marzo
Oggi ben 3 bimbi delle nostre Dade festeggiano un anno! In questi mesi tutti e 3, quindi hanno giustamente festeggiato tutti insieme...
29 Febbraio
Carissimi,
a Iringa tutto procede bene, Adam Duma coordina le varie attività dei centri, le dade lavorano seguendo le direttive degli esperti che si sono alternati in questi anni, i bambini stanno bene e la lista d’attesa non si accorcia mai.
Avete letto ciò che ha scritto Paola sui risultati scolastici di Pio e Zawadi, ora vi racconto cosa è accaduto nel frattempo.
Adam ha continuato a chiedere alle autorità scolastiche di permettere a Pio di frequentare la quinta classe e finalmente la richiesta è stata accolta : Pio frequenterà per alcuni giorni la settimana la scuola Saba Saba di Iringa, nei giorni rimanenti continuerà a studiare alla Nyumba Ali. La sua presenza servirà, anche, per sollecitare le autorità scolastiche ad aumentare il numero degli insegnanti, in modo che, come prevede la legge, sia possibile accogliere alunni disabili.Gli alunni per classe sono circa un centinaio e la presenza di un Pio manda in crisi la didattica fatta di gesso, lavagna e copiatura.
La soluzione è stata trovata dagli insegnanti della scuola che, finalmente, sono diventati protagonisti attivi del cambiamento. A me sembra un passo notevole nella direzione dell’accettazione della disabilità, frutto certamente del lavoro di tutti questi anni, ma anche dei risultati scolastici di Pio:come si può rifiutare un alunno che prende A nell’esame?
Zawadi frequenta la terza superiore, mancano ancora due anni al completamento dell’istruzione secondaria, poi sceglieremo con lui la nuova sfida da affrontare.
Dal 2006 ad oggi abbiamo vissuto momenti straordinari e ordinari, gioie e sofferenze, delusioni e soddisfazioni, apatia e dinamismo, indifferenza e solidarietà, carità ed egoismo, fiducia e diffidenza , fatica e riposo e siamo stati sommersi da risultati così grandi da oscurare la negatività e da infonderci l’energia necessaria per continuare.
Nel 2016 la Nyumba Ali si è sdoppiata restando unita, quella in Italia sta ora vivendo l’attesa della laurea di Ageni che avverrà nel mese di aprile, un traguardo che alcuni anni fa avremmo definito utopico.
Ageni, Pio, Zawadi sono le tre stelle che formano la cintura della Nyumba Ali, il cui corpo, anche se non gigantesco come quello di Orione, deve continuare a brillare.
Vi chiedo di proseguire nell’aiutarci, le sfide che stiamo affrontando sono di sostenere economicamente i due centri, di affidare ai locali la gestione del quotidiano e di progettare assieme innovazioni e cambiamenti.
Il sostegno economico è diventato sempre più oneroso a causa dell’aumento del costo della vita in Tanzania, dei balzelli bancari italiani e tanzaniani, della necessità di assumere nuovo personale e in generale perché non c’è più Lucio a gestire in modo molto oculato le spese.
Abbiamo bisogno di aumentare il numero di soci , le quote associative serviranno a sostenere i costi di gestione dell’associazione (conti correnti, sito, materiale pubblicitario ecc.) senza sottrarre risorse ai centri in Tanzania, risorse che derivano dalle donazioni sul conto corrente in Italia.
Avere più soci può,inoltre, darci una maggiore visibilità e credibilità quando è necessario rivolgersi alle istituzioni o agli sponsor; in tutti questi anni la nostra è stata un’associazione timida, restia a mostrarsi e a mostrare i risultati ottenuti. Credo sia giunto il momento di dire “ ci siamo anche noi, non siamo i quattro amici del bar, siamo un’associazione con una storia decennale, ciò che è stato realizzato è frutto dell’impegno di un buon numero di persone chi si riconoscono nel progetto della Nyumba Ali”.
Essere socio non darà vantaggi, nessuno sconto in negozi, nessuna rivista patinata in omaggio, sarà il mattone che,assieme agli altri, sosterrà le fondamenta della casa con le ali.
Grazie con un abbraccio virtuale
Bruna
Per l’iscrizione https://iscrizione.nyumba-ali.org
14 Gennaio
Nella vita iringhese della Nyumba Ali spesso alti e bassi si succedono: se da un lato un bambino impara a camminare, dall'altro un altro bambino lascia il centro perché la famiglia non è collaborante; se da un lato un bambino per la prima volta ha amici con cui giocare, dall'altro i bambini nella lista d'attesa sono tanti e bisogna dire tanti no; se da una parte una mamma finalmente puo' riprendere il lavoro e la sua indipendenza, dall'altro le istituzioni sono lente, fingono di non sentire.
Qualche giorno fa c'è stato però un inaspettato alto altissimo, e quando questi alti altissimi avvengono, allora davvero si tira un sospiro di sollievo e si pensa: ma allora tutte le fatiche non sono state vane, siamo sulla strada giusta, tutti insieme collaboriamo per qualcosa di grande! Pio e Zawadi, i nostri due ragazzi iscritti alle scuole pubbliche, hanno sostenuto nel mese di novembre gli esami statali e finalmente, dopo la lunga attesa natalizia, sono usciti i risultati, straordinari: Pio prende A agli esami di quarta elementare (unico nella sua annata nella scuola) e Zawadi B agli esami di seconda superiore, una meraviglia!!!
C'è stato un tam tam immediato di messaggi e chiamate: Adam che ancora non ci crede, la nonna di Pio ci manda un messaggio per ringraziarci per l'impegno quotidiano, i due studenti modello sono molto soddisfatti, Bruna, Lucio, Ageni e la maestra Marisa saltellano di felicità dall'Italia, le maestre al centro vengono abbracciate, si avvisano i gruppi whatsapp, i parenti, gli amici, chi ci conosce e ci segue e ci supporta.
Ci sono alti altissimi che devono essere diffusi, urlati, manifestati!
C'è bisogno di rendere tutti consapevoli che anche gli ultimi, se provvisti di ali resistenti composte di amore, cura, costanza, aiuto mirato e giuste metodologie, possono spiccare il volo: un volo alto altissimo.